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Erba

ORATORIO DI SAN PIETRO APOSTOLO | BUCCINIGO


L’oratorio di San Pietro si trova nella parte più elevata della città, nella zona di Buccinigo. La chiesa è piccola e circondata da altre abitazioni successive. Per questo motivo non è visibile il prospetto principale e l’entrata è situata sul lato dell’edificio, coronata da un fregio in laterizio. L’oratorio è nominato per la prima volta nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani nel XIII secolo. Ci furono diverse visite che si susseguirono dalla sua costruzione: la più importante fu quella di San Carlo Borromeo nel 1574. L'Arcivescovo rilevò che la parete di fondo rischiava di rovinarsi, le pareti non erano intonacate e il tetto della navata era costruito con assi in legno. Furono quindi emanate delle disposizioni per modificare molti degli elementi e si chiese anche di aggiungere una sacrestia nel lato meridionale.

   Gli affreschi

Oggi l’interno è formato da un’unica navata che termina con la sagrestia mentre sul fianco destro si trova la cappella di Santa Caterina. Una volta appartenuta ai Carpani, conserva una decorazione cinquecentesca e un’opera di fattura recente raffigurante Caterina d’Alessandria. La volta del presbiterio, ornata da un soffitto a cassettoni ribassato in epoca sconosciuta, è aperta su un cielo da cui scende la colomba dello Spirito Santo. Gli affreschi presenti all’interno della chiesa sono molti e risalenti ad artisti ed epoche differenti. Il ciclo più importante, disegnato da Giovanni Andrea de Magistris, si trova sulla parete di fondo. Al centro è rappresentata una Crocifissione con la Vergine, la Maddalena e Giovanni Battista mentre sui due lati vi sono Santa Caterina d’Alessandria e San Pietro, sopra il quale rimane un’Annunciata. L’Angelo annunciante dalla parte opposta non è conservato. A fianco della Crocifissione è stato scoperto un affresco, del quale si legge la data: 1498. È firmato Andrea di Gentilino (da Como), lo stesso che ha eseguito l'affresco dell'ex-abbadia di Sant'Antonio in frazione San Maurizio. Sono noti, relativamente a questo edificio, diversi decreti che chiedono di cancellare dipinti profani e superstiziosi. Uno dei principali è quello scritto da San Carlo Borromeo nel 1615 sulla cappella dei Carpani. Non è certo cosa rappresentassero quei dipinti, ma è sicura la loro rimozione poiché una nicchia, è stata scavata per far posto alla statua di San Giuseppe. L’opera si trovava nella chiesa parrocchiale di San Cassiano, dalla quale fu trasportata alla fine del secolo scorso per volere del Cardinal Ferrari, giunto in visita pastorale.

Contributi: Museo Civico di Erba – Progetto PCTO ©Riproduzione riservata