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Borca di Cadore

CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL CADORE | CORTE


La chiesa di Nostra Signora del Cadore, come tutto il Villaggio ENI, è ben nascosta dalla vegetazione. Costruita a partire dal 1958, è stata progettata dall’architetto Edoardo Gellner con la collaborazione di Carlo Scarpa. Fu consacrata nell’agosto 1961 alla presenza di Enrico Mattei. La chiesa ha un’ampia pianta a capanna, con un’alta copertura a due falde spioventi. L’aula interna è suddivisa in tre navate mentre, all’altezza del transetto, si innalza un presbiterio rettangolare. La facciata ha un forte andamento a capanna, con struttura in calcestruzzo e rivestimento in legno. La sezione inferiore, nonché gli accessi, sono in vetro. Alle spalle si nota la torre campanaria, visibile da tutto il villaggio. Il campanile si compone di sette campane disposte orizzontalmente su due livelli e termina con una guglia in acciaio. Come per gli esterni, anche l’aula interna coniuga elementi dell’architettura montana con quella industriale. Tutta la struttura è lasciata a vista, mettendo a nudo l’impalcatura in cemento e l'intelaiatura metallica della copertura. Grazie alle aperture sui lati e a quelle in controfacciata lo spazio è molto luminoso. In corrispondenza del presbiterio, inoltre, la copertura si apre lasciando spazio ad una vetrata triangolare. Poche ed essenziali le decorazioni dell’aula, fra cui i grandi lampadari in vetro di Murano, di colore arancio e verde, e il grosso organo in controfacciata. Da ricordare anche l’altare maggiore, disposto verso la comunità e in anticipo rispetto decisioni del Concilio Vaticano II.

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